Prison Break

Prison Break

Prison Break non è l'unica serie che parla di personaggi alle prese con la prigione. Tuttavia lo stile avvincente riservato alla sceneggiatura anche se a tratti inverosimile ma soprattutto l’epico...

Prison Break non è l'unica serie che parla di personaggi alle prese con la prigione. Tuttavia, lo stile avvincente riservato alla sceneggiatura, anche se a tratti inverosimile, ma soprattutto l’epico piano di fuga ideato dal protagonista, anche questo un pizzico fantascientifico, la rendono un cult del genere.

Imperdibile per chi ama i personaggi con elevate capacità strategiche, questo action drama non si fa mancare nulla: dal racconto crudo della vita dietro le sbarre ai complotti governativi, fino alle manipolazioni del potere ai massimi livelli.

È piuttosto frequente trovarsi di fronte ad amici o parenti che parlano di questa serie con toni entusiastici. Forse sei qui per capirne il motivo oppure perché vorresti iniziarla, ma prima vuoi saperne qualcosa in più. Ad ogni modo sei nel posto giusto: qui troverai trama, recensione e curiosità senza spoiler.

Prison Break

Genere:
Azione Azione
Sensazioni:
Suspense Suspense Adrenalina Adrenalina
Su:
disney-plus
Cast:
Michael Scofield
Wentworth Miller
Lincoln Burrows
Dominic Purcell
Sara Tancredi
Sarah Wayne Callies
T-Bag
Robert Knepper
Fernando Sucre
Amaury Nolasco
John Abruzzi
Peter Stormare
Avviso sui contenuti:
Violenza, Scene di sesso, Uso di sostanze stupefacenti, Scene di suicidio
Pubblicato il: 07/05/2022
Aggiornato il: 01/05/2024

PRISON BREAK - TRAMA SENZA SPOILER

Per salvare il fratello condannato alla sedia elettrica, il brillante Michael Scofield - che di mestiere fa l’ingegnere edile - intende mettere in pratica un’idea tanto semplice quanto folle: commettere un reato per farsi arrestare, entrare in carcere e aiutarlo ad evadere prima dell’esecuzione.

Suo fratello, Lincoln Burrows (che ha conservato il cognome del padre a differenza di Michael), si trova nel braccio della morte dopo essere stato condannato per un omicidio. E non uno qualunque: si tratta dell’assassinio di Terrence Steadman, fratello del vice presidente degli Stati Uniti.

Lincoln viene giudicato colpevole al termine di un processo piuttosto controverso.

Convinto dell’innocenza del fratello e totalmente sfiduciato nei confronti della giustizia, Michael organizza una finta rapina in banca e attende l’arrivo dei poliziotti che - come da programma - lo arrestano.

Una volta condannato alla detenzione presso il carcere di massima sicurezza di Fox River, inizierà passo dopo passo a realizzare il suo dettagliatissimo piano di fuga.

Michael, infatti, ha studiato e programmato tutto nei minimi particolari.

Dall’architettura dell’edificio ai fascicoli degli altri detenuti, dalla storia privata delle guardie penitenziarie a quella del personale sanitario, senza tralasciare i dettagli apparentemente più insignificanti come la marca della toilette della cella e la grandezza dei bulloni delle gradinate in cortile.

Michael non dimenticherà nulla grazie ad un tatuaggio lungo tutto il corpo che custodisce informazioni cruciali per la messa in pratica del piano, tra cui la planimetria del carcere, nomi, numeri e formule chimiche.

Nonostante la pianificazione quasi maniacale riservata a tutti i singoli passi da compiere per evadere dalla prigione con il fratello, Michael dovrà fronteggiare svariati contrattempi e rivedere le proprie previsioni sulle alleanze da stringere.

Quella con Fernando Sucre, suo compagno di cella, sarebbe cruciale, ma il giovane portoricano si mostrerà riluttante; dopotutto, gli mancano soltanto 16 mesi alla scarcerazione. Un'eventuale nuovo arresto significherebbe per lui allontanarsi definitivamente dalla sua amata promessa sposa, la bellissima Maricruz.

Nel frattempo, Michael dovrà fare i conti con alcuni personaggi insidiosi che popolano Fox River.

Su tutti John Abruzzi, boss della mafia di Chicago che esercita una forte influenza all’interno del carcere, in particolare sui programmi di lavoro riservati ai detenuti.

Abruzzi, infatti, tiene a libro paga il capo delle guardie, Bradley Bellick, ed è temuto e rispettato da tutta la prigione.

Michael vuole sfruttare questa posizione di privilegio proponendogli un accordo di reciproca convenienza che prevede come merce di scambio informazioni su un tale di nome Fibonacci, il testimone chiave per la sua incarcerazione sparito dai radar grazie al programma di protezione dell'FBI.

Michael sa dove si trova e intende negoziare con il boss per ottenere in cambio qualcosa di necessario per attuare il piano, ma trattare con Abruzzi sarà tutt’altro che semplice. Quest’ultimo, fedele alla sua indole mafiosa, proverà ad ottenere quello che vuole con l’unico argomento che conosce: la violenza.

Michael proverà a coinvolgere anche un certo Chester Westmoreland poiché convinto che in realtà si tratti di D.B. Cooper, un ladro passato alle cronache per aver effettuato un colpo da un milione di dollari: bottino mai ritrovato dalla polizia. Nonostante neghi di essere l’artefice della famosa rapina della Northwest Orient Airlines, Michael vuole che diventi uno dei fuggitivi. Ma anche lui non si dimostrerà così propenso ad accettare la proposta.

Oltre a valutare quali alleanze stringere ed eventuali strategie di riserva, una delle maggiori difficoltà che Michael dovrà affrontare sarà quella di mantenere segreto il suo intento di evadere.

Da una parte mantenendo buoni rapporti con Henry Pope, direttore di Fox River che si avvarrà delle competenze ingegneristiche di Michael per costruire un Taj Mahal in miniatura da regalare alla moglie come regalo per l’anniversario.

Dall’altra, allontanando la curiosità dei detenuti, soprattutto quella di un piantagrane di nome Theodore Bagwell.T-Bag: un predatore sessuale particolarmente violento e mentalmente instabile che trascorre la maggior parte del suo tempo a molestare i prigionieri più giovani.

Michael diventa subito uno dei suoi obiettivi e questa insistenza, insieme alla sua costante attitudine a ficcare il naso, complicherà sensibilmente la realizzazione del piano.

Intanto Michael prova ad instaurare un rapporto amichevole con l’infermiera della prigione, Sara Tancredi, la figlia del governatore.

La giovane ragazza manifesterà sin da subito una certa curiosità nei suoi confronti, soprattutto perché ritiene che il carattere sensibile e l’intelligenza fuori dal comune del giovane detenuto siano incompatibili con un profilo criminale.

Non solo Fox River: la trama della prima stagione di Prison Break parla anche della battaglia legale portata avanti da Veronica Donovan, ex fidanzata di Lincoln, per salvare il condannato dalla pena di morte. Ma la giovane avvocatessa si renderà subito conto di avere a che fare con una situazione molto più grande di lei.

Insomma, tra imprevisti che complicano il piano di fuga, cospirazioni che fanno capo alla Casa Bianca e il giorno dell’esecuzione che si avvicina, puntata dopo puntata la libertà di Lincoln Burrows diventerà sempre di più una strada ripida in salita. Con il vento contrario e un carico di cento chili sulle spalle.

PRISON BREAK - RECENSIONE SENZA SPOILER

"La pena capitale, come il resto del sistema di giustizia criminale, è un programma governativo, quindi lo scetticismo è d’obbligo" .

Questo celebre aforisma di George Will, giornalista statunitense e premio Pulitzer nel 1977, sintetizza perfettamente il sottotesto di Prison Break, una serie tv che inquadra la questione della sedia elettrica in una prospettiva differente dai cult cinematografici che affrontano questo argomento.

Per esempio, The Life of David Gale - bellissimo film del 2003 interpretato da Kevin Spacey e Kate Winslet - oppure Fino a Prova Contraria di Clint Eastwood, pongono l’accento sulla fallibilità del sistema giudiziario.

Invece, altre pellicole - come Il Miglio Verde - affrontano la questione soprattutto da un punto di vista morale: questi film, attraverso una prospettiva sentimentalista in salsa hollywoodiana, inducono lo spettatore a provare disprezzo per la brutalità dello Stato che, eticamente, si “abbassa al livello” del criminale.

In Prison Break l’approccio critico è differente e la pena di morte si configura prevalentemente come uno strumento ad uso e consumo dei governanti. Questo è possibile perché, parafrasando nuovamente George Will, parte integrante di un programma governativo, quindi che non può essere immune da eventuali manovre di potere.

Il meccanismo è un po’ più sottile rispetto alla fallibilità del sistema giudiziario oppure alla questione morale ed è inerente ad un aspetto prettamente tecnico: l’ impossibilità oggettiva di preservare lo strumento della pena capitale dalle influenze del potere.

Non è solo fallibile ed eticamente riprovevole: la condanna a morte è anche un’arma politica.

In realtà, questo concetto è già stato espresso in maniera ancora più esplicita in Sacco e Vanzetti (1971), film capolavoro ispirato alla storia vera dei due anarchici italiani.

In Prison Break emerge con meno ambizione artistica rispetto alla pellicola che vede protagonista uno straordinario Gian Maria Volonté. Tuttavia, la serie ha il merito di attualizzare questa prospettiva palesando anche una certa sfrontatezza delle immagini rispetto al classico linguaggio televisivo statunitense.

Purtroppo la serie non si esime dall'adottare il cliché su bene e male praticamente immancabile quando si parla di prigione, crimini e giustizia.

Anche in questo caso, emerge il messaggio stereotipato (e vero, per carità) che tutti possono essere buoni o cattivi indipendentemente dai ruoli. Nella serie. si vedono prigionieri gentili, guardie corrotte e, ovviamente, il contrario. Forse l’accento è leggermente sbilanciato verso i cattivi che dovrebbero essere buoni ma che in realtà non lo sono.

Appunto, niente di nuovo.

Allo stesso modo, la serie ricalca i dilemmi morali di un protagonista che salvaguarda i propri valori durante l'attuazione del piano.

In totale antitesi rispetto alla machiavellico “il fine giustifica i mezzi”, il protagonista non è disposto a commettere azioni eticamente discutibili per evadere dal carcere. Il fatto che il suo piano possa incappare in qualcosa che vada contro i suoi principi, come la possibile complicità nella liberazione di un criminale pericoloso oppure la questione Fibonacci, gli creerà dei conflitti interiori non indifferenti.

Questi sforzi diventeranno ulteriori occasioni per mettere in risalto tutto il suo ingegno e la sua creatività, seppur lo porranno di fronte ad alcuni compromessi che lo metteranno in seria crisi.

Probabilmente sarebbe stato giusto chiudere la serie alla quarta stagione, ma il ritmo dinamico riservato alla sceneggiatura e la ricercatezza nella caratterizzazione di ogni personaggio principale rendono Prison Break un action drama avvincente come pochi altri, a patto di lasciarsi andare ad un pizzico di passaggi narrativi talvolta fin troppo pirotecnici.

PRISON BREAL - CURIOSITÀ SENZA SPOILER

  1. Pare che la serie sia ispirata ad un reale fatto di cronaca risalente al 1960 che vide un uomo farsi arrestare per aiutare il fratello ad evadere dal carcere.
  2. La visione della serie è stata vietata in diversi istituti di detenzione, probabilmente per evitare che qualcuno venisse ispirato da Michael & company.
  3. Molte riprese di Fox River sono state effettuate nell’ex prigione dello Stato dell’Illinois, la Joliet Prison, e lac ella assegnata a Lincoln è la stessa riservata a John Wayne Gacy, noto serial killer americano conosciuto anche con lo pseudonimo di Killer Clown (che ha ispirato IT), stupratore e omicida condannato a morte dopo aver sodomizzato e ucciso 33 adolescenti maschi. L’appellativo è riconducibile al fatto che l’uomo, vestito e truccato da clown, partecipava alle feste per intrattenere i giovani ospiti. Fatidiche le sue ultime parole prima dell’iniezione letale: “Kiss my ass!”. Insomma, un uomo piuttosto garbato.
  4. L’aneddoto su D.B. Cooper è reale e risale al 1971. Un uomo, infatti, dirottò un aereo di linea riuscendo ad estorcere 200mila dollari (valore attuale di circa 1,2 milioni). Una volta ottenuta la cifra, l’uomo si catapultò giù dal velivolo con diversi chili di banconote addosso e non fu mai più ritrovato. Qualcuno pensa che non sia sopravvissuto ad un lancio così rischioso, tuttavia quello di D.B. Cooper resta ancora oggi l’unico episodio di pirateria aviaria mai stato risolto.
  5. Per il provino del ruolo di Michael Scofield si sono presentati circa 200 attori, la scelta è ricaduta su Wentworth Miller una settimana prima dell’inizio delle riprese.
  6. L’attore che interpreta il direttore di Fox River, Stacy Keach, ha un trascorso in prigione per possesso di sostanze stupefacenti. In un'intervista ha dichiarato di essersi ispirato al guardiano del carcere dove ha scontato i 6 mesi di detenzione.
  7. Se è vero che Wentworth Miller ha ricevuto la nomination al Golden Globe come miglior attore protagonista in una serie drammatica nel 2006, un altro attore che ha offerto un’interpretazione magistrale in Prison Break è senz’altro Robert Knepper, ovvero T-Bag. L’attore ha dichiarato di essersi ispirato all’ atteggiamento intimidatorio dei serpenti e al taglio di capelli del suo ex professore di scienze. T-Bag è stato meritatamente descritto “uno dei personaggi più spaventosi della tv” da TV Guide e “uno dei migliori cattivi” da Entertainment Weekly.
  8. Nella serie ricopre un ruolo secondario anche Holly Valance, cantante australiana famosa diventata meteora musicale anche dalle nostre parti grazie alla hit Kiss Kiss.
  9. Nonostante svariati errori di montaggio e qualche piccola contraddizione nella trama, Prison Break fa parte di quelle serie tv che in qualche modo hanno contribuito a nobilitare la categoria dei racconti seriali destinati al piccolo schermo, spianando la strada all’ascesa dei servizi di streaming ondemand e al conseguente innalzamento del livello di produzione.

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